mercoledì 21 settembre 2011

Mamma, sii forte

Esistono manager che guidano multinazionali, broker che giocano coi miliardi a sangue freddo, atleti che superano il record dei record, governanti che conducono - a volte molto male, lasciamelo dire - un paese...ma nessuna situazione è così difficile da gestire o superare come quella di una madre che inseriscce la propria creatura alla scuola materna. La scuola dei grandi, come la chiama mia figlia. Appena varchi quella soglia ti prende un soffio al cuore, vorresti tornare indietro tu, stringendo la manina del tuo piccolo o piccola e dicendo a te stessa che fondamentalmente di lavorare puoi fare a meno e che per lui o lei è meglio stare con te...ed è lì che devi fare come un atleta, trattenere il sudore freddo e calcolare bene la metà da superare, te stessa. Il flusso degli altri bimbi non è altro che uno sciame che ti sfiora e passa accanto. Quello su cui sei concentrata tu è mantenere un sorriso rassicurante verso gli occhi che cercano i tuoi. Quel posto sembra così ampio che vedi il tuo bambino ancora più piccolo, ancora più indifeso...è lì che aspetta un tuo gesto, pende dalle tue labbra, sprofonda nel tuo abbraccio. Ed è già il momento di salutare, della separazione, del dirgli "ciao mamma torna dopo" sperando che non ti guardi come un cucciolo abbandonato, perchè il limite tra la forza che hai e quella che vorresti avere ancora non lo conosci. A tutte quelle mamme che sono nella mia situazione ora posso solo dire "coraggio, verrà il sole", verrà il sorriso dopo la lacrima, verrà la condivisione dopo la solitudine. Tornerà il conforto dell'abbraccio, la chiacchiera mano nella mano, il racconto delle ore passate con gli altri bimbi e le canzoni scacciapaura. Ricorda sempre mamma che devi lasciare libero tuo figlio perchè possa ritornare da te. E questo è il primo gradino verso quell'indipendenza che è vero amore.

martedì 6 settembre 2011

La pentola magica esiste!

E' un pò che non scrivo. Non per pigrizia ma per sovraccarico. Ma oggi ho pensato bene di rispolverare il mio blog mammoso per dichiarare un pò di guerra alla civiltà moderna. Quella civiltà che ti riduce a dover comprare il centocuochi per sfamare i tuoi figli e nel contempo avere uno straccio di energia per giocare con loro quando torni a casa. Sì, ci son cascata, ho acquistato anch'io uno di quei trabiccoli stantuffanti che ti permettono di preparare pietanze sbattendo tutto in un pentolone "quasi" magico...siore e siori, ecco cos'è il Cookfast Superchef. A due giorni dal suo arrivo in casa sono riuscita finalmente ad accenderlo e a studiare un pò le istruzioni: ciò che promette è sbalorditivo, dall'arrosto al forno al risotto tre delizie, dalla carrotcake ai peperoni ripieni. Per me, che ho un marito, due figlie piccole e un lavoro a tempo pieno già fare la pasta col sugo in settimana è fantastico, figuriamoci sentir parlare di questi manicaretti! Ossobuco al cognac, branzino con patate, polpettine con salsa ai porcini, gnam! Del risultato potrò scrivere qualcosa soltanto domani visto che ho impostato la mia pentola magica alle 20.30 usando come cavia la mia dolce metà. Vediamo un pò come va...nel frattempo posso dire che il costo di questo aggeggio va dai 139 ai quasi 400 euro, ma se fate come me e lo comprate in occasione potete pure pagarlo 90 euro con spedizione.

giovedì 31 marzo 2011

Calzini birichini

Una delle cose che trovo più difficili dei neonati, oltre a tagliare le unghie e non le loro falangi viste le dimensioni ridottissime, è la capacità di far tenere loro i calzini. Posseggo una quantità abnormal di calzini spaiati e tento di recuperare i gemelli in giro per la casa. Morale? Nei calzini purtroppo non puoi mettere l'attack, altrimenti il problema sarebbe già risolto. Ho trovato quindi un rimedio costosetto ma efficace: le calzine che non si sfilano! Si possono comprare qui e devo dire che sono fenomenali. :)

venerdì 18 marzo 2011

Dente per dente

Si apre ora un capitolo doloroso nella crescita di un bimbo. Di quando ho messo i denti io non lo ricordo più, ma sarà per questo motivo che ogni volta che Matilde piange sento un dolore ancestrale che mi invade, e mi sembra di avere un dejavù. Se con la prima figlia il primo paio di denti e' stato una tappa relativamente tranquilla, o perlomeno è passata in secondo piano visto che Alice fino ai nove mesi non ha dormito una mazza, con la Mati il problema si prospetta più profondo. Sono un paio di settimane che esco dalla camera nel cuore della notte come uno zombie per recarmi in quella dove dormono le pargole, o meglio, dove una pargola dorme e l'altra si contorce e strilla come un'aquila. Matilde mi accoglie con il naso che cola e gli acuti di una soprano e si calma solo quando si trova nelle mie braccia. E lì inizia l'incubo. Se la metti giù piange, se la porti in giro piange, se la appoggi e ti allontani un secondo per fare la pipì...piange. 
Dopo aver tentato diverse strade e aver incontrato diversi fallimenti, ho trovato un'espediente olistico mica male: la collanina d'ambra. Non so cosa succeda, non so se sia verità o pura suggestione, ma questa collanina d'ambra funziona! E, per i soldi che la paghi, se non funzionasse ti spareresti come minimo. L'avevamo presa per Alice, alla modica cifra di 17 euro. Reperirla poi è stata una cosa difficilissima che manco il sacro Graal...tuttavia, dopo aver sguinzagliato in lungo e in largo il mio segugissimo marito, l'abbiamo trovata da Salina, un negozio per bambini dietro corso Buenos Aires. Si dice che l'ambra attenui l'attrito del dentino che sta uscendo e riduca la congestione gengivale: beh, si dice e con noi ha funzionato. Ho sentito pareri discordanti su questo metodo, ma è meglio tentarle tutte prima di imbottire la propria creatura di paracetamolo e simili, questo è sicuro. Avevo anche letto degli appunti di un corso di puericultura passatomi da un'altra mamma olistica in cui si esaltava un prodotto omeopatico, il Viburcol. Una suppostina di Viburcol riduce la febbre e il fastidio, due sintomi che con i primi denti vanno proprio a braccetto. La maggior parte dei forum, siti, dentisti e pediatri sconsigliano invece l'uso del miele rosato, che dà un sollievo temporaneo ma contiene zuccheri che posson nuocere ai futuri dentini. 
Insomma, alla fine il primo dentino sta facendo timidamente capolino nella bocca di Matilde che, ancora per poco, sorride sdentata ma più tranquilla con addosso il suo feticcio funzionante. 

venerdì 11 marzo 2011

Ho oramai imparato dalla mia primogenita che man mano che i neonati crescono diventano sempre più bambini veri e sempre meno bambolotti. Questa logica vale anche per la loro pappa, per la nanna e soprattutto per l'innominabile, colei che li accompagnerà dalla nascita alla morte: la cacca. 
Noi adulti siamo un pò inibiti dall'argomento, anche se la usiamo a destra e a manca per le più insulse piccolezze (anzi, mi devo ricordare di diminuirne l'utilizzo perché Alice si è accorta che si tratta di una parola trasgressiva e a volte la ripete come un mantra): ho sentito mamme chiacchierare con altre parlando di "quella cosa lì", "pupù", "bisognino". Io non sono una che glorifica il contenuto del pannolino dei propri figli, ma la cacca resta sempre la cacca. E a un certo punto puzza. Perché i nostri incantevoli esserini iniziano a mangiare esattamete come mangiamo noi, e a quel punto bisogna correre ai ripari. Ed ecco che viene in nostro aiuto un'altra meravigliosa invenzione: il bidone mangia pannolini
Parlando col mio istruttore di guida, neogenitore anche lui, mi sono resa conto che questo mirabolante prodotto non è ancora sconosciuto per molti, ma posso assicurare che cambia la vita. Il mangia pannolini infatti, cito dalla descrizione di un'azienda produttrice, è "un piccolo bidoncino appositamente creato per raccogliere i pannolini usati, evitando i tipici inconvenienti del cambio del bebè come i cattivi odori e i continui viaggi della mamma verso la pattumiera". Ne esistono di diversi tipi, ultimamente Chicco ne ha lanciato uno che non ha bisogno di ricariche ma utilizza le borse della spesa. Io uso quello della Sangenic, con ricariche che compro a prezzo scontato allo spaccio di Mek Italia in via Ornato a Milano e tengo il bidone in bagno, accanto al fasciatoio, così la strada del pannolino per arrivare al luogo di raccolta è più breve. Una volta finita la ricarica, l'unico arduo compito è raccogliere la salamella di escrementi e portarla giù nei bidoni condominiali. Un tratto breve ma molto intenso, e più intenso ancora se non ci fossero un tot di strati di cellophane a distanziarci dai pannolini usati. Insomma, a puzze estreme, estremi ed efficaci rimedi! :)

giovedì 10 marzo 2011

Mani di fata o mani di sfatta


Ho sempre pensato che la manicure fosse un'arte raffinata a me preclusa. 
Da ragazzina, al contrario delle mie coetanee già  avvezze  allo smalto,io mi mangiavo le unghie. Ora, se all'epoca dello spirito dark - mi riferisco al bel periodo Cure e non all'età della pietra - poteva anche fare figo, nell'era glam rock new age lo e' di sicuro meno...quindi ho deciso da un po' di tempo a questa parte di curare anche questo lato del mio aspetto. E vai allora di rosa carne e viola scuro (non sono da rosso fuoco), di video di YouTube per imparare a stendere lo smalto, di tentativi disastrosi di rigare dritta! E alla fine - rullo di tamburi e squillo di trombe - ce l'ho fatta. Quando le bimbe me lo permettono mi dedico alla cure delle mani osando colori di smalto che anni fa non avrei mai immaginato di usare. Ma questo non e' il lieto fine, perché la scalfittura e' in agguato. Qual'e la madre moglie nonna zia ragazza ragazzina donna che non ha mai sperimentato con orrore il rigarsi di un'opera perfetta? Ti senti abbattuta, triste e irritata...anche a me succedeva, fino alla settimana scorsa. Girottando per l'Upim mi sono imbattuta in un prodotto meraviglioso: il Colorfix della Mavala.
Chi ha inventato questo prodotto deve assolutamente avere una menzione, una lode, un qualcosa! Mi sono poi documentata online e dicono che ne esiste uno di migliore in spray, sempre della Mavala, ma per me già il prodotto sopra citato è una conquista. E ora non temo più di spostare gli oggetti, sbucciare le patate, ammollare le mani nel detersivo e rovinare lo smalto che ho appena messo da cinque minuti. Perchè oltre che mamma sono una donna. Trafelata, incasinata, sempre di corsa. Ma con un problema in meno :)

mercoledì 9 marzo 2011

Pannolino? Dimmi quando quando quando...

Siamo arrivati al momento in cui Alice, la mia bimba più grande, deve abbandonare il pannolino e usare il vasino in vista dell'inserimento alla scuola materna a settembre. Ma come fare?!
Lei poi, pigramente affezionata al suo meraviglioso water portatile, non dà proprio segno di volersene separare. Per ora abbiamo posticipato, consigliati dalle educatrici del nido e visto l'arrivo della sorellina...ma ora il tempo passa e Alice non sembra intenzionata a rinunciare alla comodità. 
Ho così cercato dei metodi che rendessero meno traumatico e divertente il passaggio e ho scoperto che ci sono molti libri che vengono in aiuto dei bimbi in questo momento critico. Dopo aver fatto una selezione a priori, ne abbiamo acquistati due:



Il vasino di Andrea 

DI ALLEN FRANCESCA, BROOKS FELICITY 

Prezzo: € 8.50

 

 

 



E' un libro molto carino, con la sagoma del piccolo Andrea che il piccolo lettore può spostare ad ogni pagina, accanto al letto, vicino ai suoi peluches, fino ad arrivare a farlo sedere sul vasino. Andrea insegna ai suoi due curiosi amici, un cane e un coniglietto, a cosa serve il vasino.

 

Posso guardare nel tuo pannolino?

di Van Genechten Guido 

Prezzo: € 14.95

 

 

 

 

 





Alice è impazzita per questo libro! Il protagonista Topotto è un topetto curioso - qualcuno di maligno potrebbe pensare che è coprofilo! - e chiede a tutti gli amici di poter guardare nel loro pannolino. Quando alla fine i suoi amici vorranno restituirgli il favore, troveranno una sorpresa.